Dalla due giorni sulle autoproduzioni ad El Paso Occupato a Torino – e prima ancora dal libro dei Contrazione

Troppe volte la parola autoproduzioni, in particolare legata all'ambito musicale, risuona vuota, rimane definizione di un percorso utile a chi, in mancanza di soldi, vuole farsi conoscere, qualcuno, però non associa alla sua musica la fama o il denaro che potrà ricavarci; qualcuno per cui suonare, organizzare concerti o produrre un disco è, e deve rimanere, una pratica di lotta, una tra le tante a nostra disposizione, un mezzo per liberarsi e non la solita catena fatta di denaro e finti rapporti sociali, con l'autoproduzione musicale esprimiamo il rifiuto nei confronti delle alternative proposte dall'industria discografica, come nella musica anche in tutti gli altri aspetti del vivere appieno liberamente, ricerchiamo lo stesso percorso di negazione dell'esistente capitalista, del mercato infame che ne è l'essenza con le sue leggi che tutto determinano, che svuotano pensieri, parole,  gesti, individui di ogni valore… tranne quello economico…

Dalla due giorni sull'autoproduzione e l'autogestione ad El Paso Occupato l'1 e 2 dicembre del 2006 

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